Pokémon Cristallo nel 2024
I vecchi giochi di Pokémon erano veramente più difficili? O Siamo noi che eravamo piccoli?
"Quando c'era LVI, i giochi di Pokémon erano più difficili!" è una frase che sento dire molto spesso a diversi giocatori scontenti della scarsa difficoltà dell'avventura principale dei nuovi giochi Pokémon: tra Dungeon con singoli corridoi, un condividi esperienza perpetuo e un livello dell'IA che può sembrare più basso, i nuovi titoli di Game Freak si sono fatti la nomea di giochi pessimi e senza sfida, specialmente se comparati coi vecchi fasti della serie.
Di certo non sarò io a prendere le difese di Scarlatto e Violetto, che per certi versi reputo comunque superiori a Spada e Scudo, ma è estate: questo per me significa dedicare una porzione importante del mio tempo libero ai monster breeder, dunque con la mia fida Analogue Pocket ho rimesso su Pokémon Cristallo.
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E beh, ragazzi miei: ho trovato un gioco estremamente semplice, apparte qualche spike di difficoltà, in cui non mi sono mai sentito spaesato e ho capito immediatamente la strada da seguire per arrivare dall'altro lato della grotta.
Da piccolo non nego che avevo difficoltà ad attraversare le gallerie del gioco, perdendomi spesso e volentieri nei meandri dei vari cunicoli e invocando il mio migliore amico per riuscire a uscire da quelle dannatissime grotte piene di Zubat e Rattata.
Non ho avuto alcun tipo di difficoltà a girovagare per il mondo, anche senza la shortcut della MN Volo: ho girato tutto agilmente e spesso e volentieri sorridendo, pensando quanto un mondo che mi appariva gigantesco fosse a conti fatti molto più piccolo di qualsiasi altra world map dei giochi da 10 anni a questa parte.
Ma a 32 anni, non è stato questo il caso: mi domando se il fandom di Pokémon sia equivalente a quello di Star Wars, che spesso e volentieri non capisce che il target del titolo non è quello dell'audience matura, piuttosto di ragazzini in piena fase dello sviluppo.
Preadolescenti magari, che ancora non hanno abbandonato la voglia di sognare e immergersi in mondi diversi, con regole differenti dal mondo reale e che abbiano voglia di distrarsi con spade laser e mostri digitali.
Pokémon è sempre stato un gioco assuefacente per le sue meccaniche da monster collecting e la curiosità di procedere per vedere i mostri del nuovo percorso l'hanno fatta sempre da padrone: dopotutto, il battle system è semplice ed efficace, ma il gioco non si complica più di tanto nell'avventura principale.
A dirla tutta, ho l'impressione che non sia così, perlomeno nei primi 3 titoli della serie: i giochi DS li ho studiati pochino, ricordo però che Diamante e Perla li ho un po' odiati per la quantità imbarazzante di allenatori che si incontravano in giro.
Una roba assurda, che non lasciava alcun tipo di respiro al giocatore, sempre oppresso a lottare piuttosto che a esplorare degli scenari che avrebbero meritato tempi più dilatati e un respiro più ampio.
Comunque, è chiaro come la difficoltà di Cristallo sia effettivamente tarata su un target giovane, nonostante il Miltank di merda di Camilla: ho battuto sottolivellato praticamente ogni capopalestra di Jhoto con un team che non aveva la copertura di tipi adeguata nell'avventura principale.
Mi ricordo che da Sole e Luna i giocatori hanno iniziato a lamentarsi per la difficoltà decisamente bassa dei titoli, senza però spesso e volentieri dare delle motivazioni all'abbassamento di difficoltà.
Sto giocando Pokémon Cristallo praticamente per la prima volta: non ho mai avuto il terzo gioco di seconda generazione, all’epoca comprai solo la versione Oro USA, ma affrontarlo a 31 anni mi ha fatto rendere conto di diverse cose che fanno percepire il gioco più difficile di quello che é.
Uno su tutti è il placing dei pokémon selvatici: ho faticato molto a trovare pokémon di erba decenti.
Se si inizia con Totodile, l'avventura principale è un po' un casino sulle prime, perché si trovano molti pokémon deboli allo stesso elemento e bisogna stare veramente molto attenti.
Nei giochi più moderni la distribuzione dei pokémon selvatici è generalmente più omogenea e creare una squadra equilibrata è un po' più semplice: questo contribuisce molto alla sensazione di "difficoltà più bassa" anche perché è decisamente più facile cercare dei pokémon che a vicenda si coprano le debolezze.
La seconda cosa che fa percepire un decremento della difficoltà nei titoli moderna è il fatto che l'IA ha difficoltà a gestire le mosse dell'avversario: su Pokémon Cristallo mi sono ritrovato più di una volta a predire switch-in a seconda del pokémon usato dall'avversario, così come ho avuto la netta sensazione che il gioco propenda per alterare gli stati dei pokémon e a usare mosse che facessero tentennare (quando disponibili, ovviamente).
Nelle ultime iterazioni ho notato che è tutto un po' a caso, gli allenatori scelgono praticamente a tentoni da un pull di 4 mosse, sperando di beccare quella giusta.
Tuttavia, se c'è una cosa che posso essere certo sia cambiata, è la mia percezione di difficoltà: difficilmente JRPG con sistema sasso-carta-forbice-lizard-spock possono mettermi in difficoltà.
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Ma penso che in realtà non possano mettere in difficoltà nessuno: è per questo che Pokémon con la terza generazione è completamente cambiato e tra abilità e lotte in doppio, così come una riscrittura dei parametri che regolano le statistiche dei Pokémon, il titolo è diventato altamente complicato.
Il titolo di Nintendo, se giocato con un amico, ha una profondità impressionante per quel che riguarda il monster breeding, l'accudimento del nostro mostriciattolo.
Tra individual values che cambiano da pokémon a pokémon ed Effort Values che si ottengono sconfiggendo determinate creature piuttosto che altre o facendo appositi allenamenti, il titolo riesce a raggiungere vette di complessità intrinseca, dovute alla conoscenza del gioco dei giocatori che si scontrano.
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Nel moveset adesso ci sono mosse che nell'avventura principale sembrano non servire a nulla, ma che in competitivo, sono incredibilmente utili.
Tra un schermi, Follow-me, e mosse che abbassano/alzano le statistiche, con l'introduzione di un secondo pokémon in gioco le possibilità di azione si moltiplicano e il tutto diventa molto simile alle opzioni di gioco degli scacchi.
Se non avete mai approcciato questo aspetto della serie più famosa di Game Freak, vi invito a farlo, anche solo per curiosità: il competitivo è sempre più accessibile e secondo me è stato creato per divertire noi appassionati di vecchia data che magari cerchiamo un po' di brio in più rispetto a quello concesso dall'avventura principale.
Siamo troppo vecchi per apprezzare un avventura all’acqua di rose, eppure non capisco perchè TPC non riesce a tirar fuori un simulatore di battaglie, tipo Stadium in cui gestire facilmente ogni valore dei Pokémon, garantendo divertimento a tuttə quellə interessatə alla sfera competitiva, anziché farci sorbire un’avventura che sicuramente non ha come target chi poi fa i tornei.
Oh, ho deciso che ogni settimana, oltre a parlarvi di videogiochi, vi posto la pizzata/frittura della settimana.
Magari non vi frega un cazzo, ma se non lo sapete Pacione non parla solo di videogiochi e di Informatica, ma nei Week End diventa Kirby un cuoco e ama fare pizze e fritti.
Oggi tocca alle frittatine di pasta, con un tocco di centro italia: il ripieno è fatto con bucatini all’amatriciana.
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Ringrazio Pietro che anche in vacanza si mette lì e spilucca tutto il testo per farmi apparire bello e profumato di fronte a tuttə voi.
Uno storto tutto culinario prima o poi tocca tirarlo fuori
Una scrittura che profuma di rose e guanciale!