I principi Morali dei miei Contenuti
E' ridicolo rimarcare l'ovvio, ma mi sento in dovere di darmi una bussola morale e di mostrarvela, per farvi capire in che direzione sto cercando di nuotare.
Questo paio di settimane sono state pregne di avvenimenti per il mondo che mi piace seguire, quello dei portali videoludici online, ricco di persone che cercano di divulgare la loro passione al meglio delle loro capacità.
Non vi sto a fare nomi o a creare una caccia alle streghe, ma in quest’ultimo periodo è piuttosto chiaro che ci sia un meccanismo distopico che sta portando avanti la stampa videoludica italiana.
Con Stampa ovviamente non intendo quel paio di riviste che provano a fare le cose per bene, come Ludenz o Kuma, ma mi rivolgo a portali online grossi e che cercano di monetizzare in qualche modo prostituendosi alle meccaniche di SEO.
Tra articoli scritti a piscio di pecora, termini di rapporti tra freelancer e redazioni, ricette al sugo con la pasta di Sony, ne ho le palle piuttosto piene e trovo necessario mettere nero su bianco i principi che mi muovono a creare contenuti sul web riguardo ai videogiochi.
Ne ho bisogno io, per capire chi sono e penso, che ne abbiate bisogno voi: per farvi capire il perché questo substack sia importante per me e per farvi comprendere lo spirito con cui porto avanti Twitch e con cui vorrei cercare di sostentarmi un minimo.
Dunque ecco un elenco puntato dei principi etici che mi muovono, un manifesto etico di Pacione, più che di StOrto, direi:
Non piegarmi alle logiche del SEO: a tutto c’è un limite. Nonostante mi possa sforzare per indicizzare al meglio il mio contenuto, non troverete trecentoquarantatre volte ripetuto il nome del gioco, se questo non mi è funzionale per parlare di qualcosa e non possa fare altrimenti.
Né tantomeno, troverete rispettate delle regole di lunghezza ottimale.
L’articolo terminerà quando le cose che ho da dire sono finite.
Parlare e riflettere sui videogiochi non vuol dire essere lessicalmente aulici: cercherò per quanto possibile di adottare un linguaggio semplice e comprensibile a tutt*.
Trovo che nascondersi dietro paroloni accademici senza spiegarli, sia una forma di gatekeeping.
Non voglio escludere dal substack quelle persone che abbiano una scarsa scolarizzazione e non hanno potuto avere il privilegio di continuare i propri studi.
Cercherò, qualora dovessi esprimere un concetto complicato, di trovare le parole più semplici possibili per farlo.
Non sto scrivendo un libro accademico, ma diffondendo la mia passione per i videogiochi, invitando tutt* a riflettere su ciò che giochiamo ogni giorno.Userò quanto più possibile un linguaggio inclusivo: cercherò di starci attento e utilizzare asterischi e/o scevà (quasi mai questa, perché trovo difficile farla sulla tastiera USA senza numpad e su quella esterna del portatile) per rispettare tutt*. Non è mia intenzione escludere nessun* dal dialogo. Amanti di un certo tipo di politica, non rompete le palle: parlo di videogiochi in maniera informale, avrò il diritto di esprimermi come cazzo mi pare?
Se qualche volta non utilizzo un finale delle parole inclusivo è sia per ignoranza oppure perché mi viene difficile: vi chiedo scusa. ma sappiate che siete tutt* i benvenut*. Potrebbe venirmi difficile mentre leggo, ma sappiate che non ho niente contro nessuno. E’ solo abitudine.Totale imparzialità nei contenuti: non sono endorsato da nessuna realtà grande, siano essi publisher, siano essi portali videoludici giganti. Vi dirò sempre la mia con tutta l’imparzialità possibile.
Imparzialità è diverso da Oggettività: Non essere alla mercè di chi ti fornisce le chiavi non vuol dire avere uno stile rigido, impostato e con una metrica assoluta di valutazione: odio i voti e non ho la presunzione di essere oggettivo e non condizionato dalle mie passioni, dalle persone che mi circondano e da ciò che ho studiato
Vi parlerò delle mie esperienze e cercherò di fare collegamenti con altri medium secondo il mio personale background culturale.
Becero o Forbito che sia.La vostra fiducia è preziosa: Vi comunicherò quando riceverò Key in regalo, anche se questo non vuole assolutamente dire che il mio parere sia influenzato dall’offerta: se qualcosa non mi piace e non vale il vostro tempo, ve lo dirò senza problemi.
Non penso vi faccia schifo se riuscissi a tirarci su due soldi, anzi: immagino sareste contenti, specialmente se questo si traducesse in contenuti ancor più curati.Qualora qualche realtà mi contattasse per pubblicizzare qualcosa, vi verrà comunicato in qualsiasi canale io la stia sponsorizzando.
Oltre a questo, rifiuto tassativamente tutte le offerte che potenzialmente potrebbero mettere a rischio i vostri dati.I mei contenuti principali saranno tutti esenti da paywall: non voglio che chi non ha soldi da darmi sia escluso dal poter leggere ciò che scrivo.
Piuttosto, preferisco azioni collettive, come crowdfunding o raccolta libera di offerte per poter creare contenuti migliori, investire su me stesso (corsi per migliorare la dizione o interpretare testi, per esempio) o per comprare nuove attrezzatureNON avvicinerò mai la mia immagine a siti di gioco d’azzardo a servizi di streaming affiliati a realtà del genere.
Non voglio essere responsabile nemmeno in minima parte di una vostra discesa in un baratro che potrebbe distruggere le vostre vite, non è mia intenzione prostituirmi a queste aziende per avere un sostentamento o uno split 95-5% per la piattaforma di streaming di Stake.
Piuttosto, preferisco chiedervi donazioni: se potete donare, iscrivetevi al substack a pagamento, o donate pure su paypal.
Non tradirò mai questo tipo di punti morali: voglio parlare di videogiochi in modo diverso e partire da quelli che sono dei principi etici mi pare anche giusto.
Anche perché se non iniziassi in primis a sforzarmi per cambiare le cose, chi dovrebbe farlo?
Enunciando questi principi, spero di aver fatto una cosa gradita: un piccolissimo passo verso quella che reputo sia la direzione giusta riguado lo scrivere di videogiochi.
Mi sento decisamente allineato
Nel mio mondo ideale ognunə ha un manifesto del genere bene in chiaro appena apri il progetto di riferimento