Mi ci sono rivisto molto. A 18 anni pure io ho traslocato (nemmeno di troppo, 100km) e per quanto ci abbia provato inevitabilmente a quell’età il reset della cerchia sociale è inevitabile. Mi chiedo spessissimo quanto sarebbe cambiato se non mi fossi trasferito
C'è pure il fatto che io ho traslocato di nuovo a 15 anni, però rimane il fatto che secondo me tante cose anche del mio carattere sarebbero completamente diverse
Ho la sensazione che molti di noi abbiano vissuto e/o vivano in questo senso di apatia, di mancanza di gioia anche davanti alle cose belle. Tutti noi che abbiamo vissuto esperienze simili tra anime, videogiochi, fumetti, manga, film...
Non so perché ma realizzare che è un male comune, non mi provoca nemmeno un quarto di gaudio. Anzi mi rende ancora più triste.
Secondo me esporsi in questo caso ci fa bene, perché possiamo cercare di capire l'origine di questo senso di vuoto.
Sarà la società moderna che ci spinge sempre a produrre senza farci fermare mai ad apprezzare il nostro prodotto? Sarà effettivamente il nostro vissuto?
Non vedo l'ora di potermi concedere un percorso di psicoterapia per capire.
Mi ci sono rivisto molto. A 18 anni pure io ho traslocato (nemmeno di troppo, 100km) e per quanto ci abbia provato inevitabilmente a quell’età il reset della cerchia sociale è inevitabile. Mi chiedo spessissimo quanto sarebbe cambiato se non mi fossi trasferito
Me lo chiedo spesso anche io, a dir la verità.
C'è pure il fatto che io ho traslocato di nuovo a 15 anni, però rimane il fatto che secondo me tante cose anche del mio carattere sarebbero completamente diverse
Ho la sensazione che molti di noi abbiano vissuto e/o vivano in questo senso di apatia, di mancanza di gioia anche davanti alle cose belle. Tutti noi che abbiamo vissuto esperienze simili tra anime, videogiochi, fumetti, manga, film...
Non so perché ma realizzare che è un male comune, non mi provoca nemmeno un quarto di gaudio. Anzi mi rende ancora più triste.
Anche a me, purtroppo.
Secondo me esporsi in questo caso ci fa bene, perché possiamo cercare di capire l'origine di questo senso di vuoto.
Sarà la società moderna che ci spinge sempre a produrre senza farci fermare mai ad apprezzare il nostro prodotto? Sarà effettivamente il nostro vissuto?
Non vedo l'ora di potermi concedere un percorso di psicoterapia per capire.
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